Gli ECM sono obbligatori per chi non lavora?

I crediti ECM e i disoccupati

I crediti ECM sono obbligatori anche per chi non lavora? Facciamo un esempio: come dovrebbe porsi di fronte all'obbligo ECM un eventuale ex dipendente di un'Agenzia Sanitaria, ad oggi disoccupato? Dovrebbe in ogni caso investire parte del proprio tempo per acquisire i 150 crediti ECM necessari per l'assolvimento dell'obbligo nel triennio 2017-2019? In effetti l'Agenas non dà delle informazioni precise riguardo a questo tema specifico. Va però sottolineato che non è l'esercizio della professione che implica l'obbligo dell'ECM, quanto in realtà l'iscrizione del lavoratore ad un albo o ad un'associazione professionale. Ne consegue dunque che sì, anche per un disoccupato – in quanto iscritto – la legge prescriverebbe la frequenza ai corsi ECM. Allo stesso tempo, però, va detto che per iscriversi all'ECM la stessa Agenas prevede l’adesione ad uno dei tre status canonici, ovvero libero professionista, convenzionato oppure dipendente, non lasciando così spazio – perlomeno non esplicitamente – ad eventuali partecipanti disoccupati (ex dipendenti, ex convenzionati o ex professionisti).
 
 

I crediti ECM: l'esempio di un neolaureato disoccupato

Vista la situazione un po' paradossale che si è venuta a creare intorno al mondo degli ECM per i disoccupati, non c'è ovviamente da meravigliarsi che la rete sia piena di forum in cui il personale sanitario si interroga sull'obbligo degli ECM per i disoccupati. Particolarmente spinosa risulta la situazione dei laureati alla ricerca del primo lavoro, i quali risultano in parte dispensati dagli obblighi ECM (in quanto neolaureati), e in parte sottoposti agli obblighi di legge per non farsi trovare fuori regola non appena trovata un'occupazione. Facciamo il caso di un medico laureato nel gennaio del 2017: durante questo primo anno, in virtù degli studi appena terminati, non dovrà accumulare nessun credito ECM obbligatorio. Ciò non toglie però che, nel malaugurato caso in cui il neolaureato non trovi un'occupazione né nel 2018 né nel 2019, egli debba in ogni caso raggiungere i 100 crediti ECM previsti per il secondo e per il terzo anno del triennio, così come stabilito dall'Accordo Stato – Regioni e come ribadito dal regolamento del nuovo triennio.
 

Disoccupati ed ECM: una risposta definitiva

Sembra dunque certo che, in ogni modo, anche il personale sanitario disoccupato debba mettersi al pari con i propri obblighi nei confronti dei crediti ECM. Non va del resto dimenticato che, nel caso in cui un professionista disoccupato decida di partecipare al bando di concorso per trovare una nuova occupazione, esiste la concreta possibilità che vi si trovi una precisa richiesta di assolvimento dell'obbligo ECM vigente.

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