Neuropsicologia e psicosocialità post-Covid: effetti, prospettive e modelli d’intervento, un eBook di Alessandra Pontis, con accredito ECM FAD

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  • La pandemia ha innescato modifiche neurobiologiche significative, dall'aumento dei disturbi dell'umore all'incapacità di riconoscere le emozioni a causa dell’isolamento e dell’uso prolungato delle mascherine. Questi fattori hanno alterato le funzioni cognitive e sociali di adulti e bambini, evidenziando l'importanza di un sostegno clinico mirato.
  • Gli effetti psicologici e neurobiologici della pandemia colpiscono soprattutto le nuove generazioni, in particolare i bambini. Il testo analizza il potenziale danno sullo sviluppo cognitivo e sulla regolazione emotiva, offrendo spunti per l'implementazione di interventi riabilitativi multidisciplinari a lungo termine.
  • Questo eBook rappresenta uno strumento fondamentale per i professionisti della salute, che possono ottenere 25 crediti ECM in modalità FAD approfondendo le conseguenze neuropsicologiche della pandemia. Si configura come una guida scientifica aggiornata per affrontare le sfide psicologiche del futuro post-Covid.

Un'analisi sull'impatto della pandemia su mente e relazioni, con particolare attenzione alle modificazioni neurobiologiche indotte dall'isolamento sia negli adulti che nei bambini

Negli ultimi anni, la pandemia da SARS-CoV-2 ha sconvolto ogni aspetto della vita globale, alterando non solo gli equilibri sanitari ma anche i modelli sociali e relazionali. Con la diffusione del virus, i professionisti della salute si sono trovati di fronte a nuove sfide, non limitate alla gestione dell’emergenza immediata, ma che si sono estese alle conseguenze a lungo termine della crisi.

Se da un lato l’attenzione si è concentrata sugli effetti psicologici della pandemia, come l’aumento dei disturbi dell’umore e degli stati di ansia, dall’altro si è cominciato solo recentemente a riconoscere le profonde modificazioni neurobiologiche che l’esperienza pandemica ha portato con sé.

La riduzione dei contatti sociali, l’isolamento e l’uso prolungato di dispositivi di protezione hanno cambiato in modo evidente la percezione della realtà, incidendo sulle funzioni cognitive di adulti e bambini.

È quanto emerge da Ebookecm Journal n.1 - Oltre la pandemia di COVID-19: effetti neuro-psicologici e psicosociali, a cura di Alessandra Pontis, che analizza un ampio spettro di ricerche internazionali sugli effetti neuropsicologici e psicosociali della pandemia, fornendo un quadro scientifico aggiornato e completo.

Il testo segue un percorso che parte dagli studi sulle prime reazioni psicologiche al lockdown, passa per gli impatti più complessi sull'equilibrio neurobiologico degli individui e si proietta verso le sfide future legate al benessere psico-emotivo delle nuove generazioni. Il suo intento è fornire una base solida per comprendere i cambiamenti strutturali che la pandemia ha impresso sul sistema nervoso e sulle capacità relazionali, stimolando al contempo nuove riflessioni su modelli d’intervento e riabilitazione.

Tale testo rappresenta un'utile risorsa per i professionisti del settore sanitario, offrendo un aggiornamento completo e multidisciplinare e la possibilità di conseguire 25 crediti ECM in ambito FAD.

Con contenuti di alta qualità che esplorano in profondità le tematiche neuropsicologiche e psicosociali legate alla pandemia, si propone come uno strumento essenziale per arricchire le competenze e affrontare con efficacia le nuove sfide della salute mentale post-Covid.

Le conseguenze neurobiologiche della pandemia: meno interazioni, più difficoltà cognitive e sociali

La pandemia da COVID-19 ha lasciato tracce profonde non solo sul piano emotivo ma anche a livello neurobiologico, manifestando effetti significativi sulle funzioni cognitive ed esecutive.

Studi recenti hanno evidenziato come lo stress legato all’isolamento, l’assenza di contatto fisico e l'uso costante delle mascherine abbiano inciso non solo sull’umore, ma anche sulle capacità mentali di adulti e bambini.

Le misure restrittive, necessarie per contenere il contagio, hanno esasperato sentimenti di ansia e depressione, contribuendo a un’alterazione delle funzioni cognitive in ampie fasce di popolazione. Per i soggetti più fragili, come anziani e persone con disturbi pregressi, l’impatto è stato particolarmente acuto, portando a un peggioramento della memoria, della concentrazione e delle capacità di apprendimento.

Uno degli aspetti trattati in questo eBook è proprio la relazione tra l'isolamento sociale e i cambiamenti nelle strutture neuronali. Ricerche neuroscientifiche hanno dimostrato infatti che l’assenza di stimoli sociali ha un impatto diretto sul funzionamento del cervello, riducendo la capacità di adattarsi e reagire a nuove situazioni.

La carenza di interazioni faccia a faccia, aggravata dall’uso delle mascherine che limita la visibilità delle espressioni, ha reso più difficile per molti interpretare le emozioni altrui e rispondere adeguatamente nei contesti sociali. Il risultato è un aumento dell'incertezza e della fatica mentale, con un effetto domino su altre capacità cognitive essenziali.

L’adattamento del cervello alle difficoltà: un’analisi neuroscientifica delle risposte

In risposta alle molteplici difficoltà della pandemia, il cervello umano ha cercato di adattarsi, generando risposte complesse come analizzato dall'autrice Alessandra Pontis con approccio scientifico.

L’isolamento e le restrizioni comportamentali hanno influenzato le capacità di adattamento emotivo e sociale, soprattutto nei più piccoli e negli anziani.

I bambini, privati della socialità e dell’ambiente scolastico, hanno risentito delle limitazioni in termini di sviluppo cognitivo e regolazione emotiva, esprimendo segnali di disagio come difficoltà di concentrazione, apatia o comportamenti regressivi.

Negli adulti, invece, si è osservata una riduzione delle capacità di gestione dello stress, aggravata dall’incertezza per il futuro e dalla difficoltà nel mantenere un equilibrio emotivo.

L'eBook inoltre si sofferma in particolare sulle categorie vulnerabili, come i pazienti con disturbi del neurosviluppo o gli adulti con deficit di attenzione.

Gruppi che, già predisposti a specifiche difficoltà cognitive, hanno visto un aggravarsi delle proprie condizioni durante il lockdown e le fasi successive. L’impossibilità di accedere alle cure tradizionali, unita alle difficoltà di adattarsi alle terapie a distanza, ha complicato ulteriormente il quadro.

Nel testo l'autrice propone poi una riflessione sul cosiddetto “bias attentivo sinistro”, una manifestazione psicologica che ha portato alcune persone a sperimentare una visione distorta e pessimistica della realtà. Questo fenomeno, pur non limitandosi ai periodi di crisi, è stato accentuato dall’isolamento prolungato, e costituisce un’area di grande interesse per la psicologia clinica.

Oltre la pandemia: un riferimento per comprendere l’impatto neuropsicologico sulle funzioni cognitive ed emotive

Come emerge dal testo in questione, la pandemia, sebbene devastante, offre un’occasione irripetibile per aggiornare i modelli di intervento clinico e per sviluppare strategie di supporto multidisciplinare capaci di rispondere ai bisogni emergenti.

Per i professionisti della salute, questo testo costituisce un riferimento fondamentale, unendo i risultati delle ricerche internazionali a riflessioni pratiche sul ruolo del sostegno psicologico, delle terapie riabilitative e della prevenzione.

"Ebookecm Journal n.1 - Oltre la pandemia di COVID-19: effetti neuro-psicologici e psicosociali", di Alessandra Pontis rappresenta quindi un passo importante per comprendere il lascito neurobiologico e psicologico della crisi pandemica e il suo impatto sulle generazioni future, oltre che rivelarsi uno strumento prezioso per ottenere i crediti ECM, in ottica FAD, richiesti ai professionisti sanitari per il loro aggiornamento costante.

Al di là delle singole sfide immediate, la pandemia ci ha spinti a riflettere sulla resilienza delle nostre strutture sociali e cognitive. L’approfondimento delle conseguenze a lungo termine sul cervello, dalle funzioni esecutive al riconoscimento emotivo, stimola nuove domande e apre la strada a ulteriori indagini.

La curatrice invita lettori e professionisti del settore sanitario a non fermarsi all’emergenza, ma a considerare il potenziale di crescita e di trasformazione che un evento storico come questo può innescare. Investire nella ricerca neurobiologica e psicologica diventa, dunque, essenziale per costruire una risposta di lungo periodo, capace di prevenire e mitigare gli effetti delle crisi future.


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