Supporto psicologico e Internet: quando lo psicologo è a portata di click
Il web come un punto di riferimento per la salute mentale di adolescenti e adulti
Da qualche decennio il Web non è più solo uno spazio di lavoro e di condivisione delle informazioni in tempo reale ma è anche diventato il punto di riferimento per la comunità scientifica che divulga e informa la popolazione mondiale delle nuove scoperte e delle metodologie in uso per il benessere fisico e mentale.
L’utilizzo di Internet è diventato un punto cruciale per lo sviluppo di strumenti conoscitivi più raffinati e critici anche nel benessere delle nuove generazioni.
In quale modo si è evoluto il rapporto tra Internet e psicologia
L’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha definito il benessere psicologico come “lo stato nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali per rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e maturare con gli altri, adattandosi costruttivamente alle condizioni esterne e ai conflitti interni” (2011).
Partendo da questo presupposto e dalla crescente necessità di rendere globalizzata una risorsa importante come il supporto psicologico, numerosi siti Internet hanno cominciato a rivolgersi alle persone in un’ottica self-help.
E' possibile infatti riscontrare nel Web numerosi argomenti di auto-aiuto che trattano di:
- disturbi alimentari,
- relazioni genitore-adolescente
- fobie e ansie
- orientamento scolastico e lavorativo
- disfunzioni sessuali
- comunicazione assertiva
- disturbi dell’umore
- difficoltà di apprendimento e disturbi dello sviluppo
Questo ha reso Internet un crocevia dinamico ed efficace che non solo permette di veicolare le informazioni a partire direttamente dalla fonte scientifica ma anche di favorire un supporto tecnico alle terapie tradizionali. Sebbene la possibilità del self-help non sia un mezzo di intervento nuovo nel mondo della psicologia clinica e del lavoro (Adams, 1990;Gartner & Riessman, 1984) Internet ha fatto sì che questo servizio possa essere fornito gratuitamente (o a tariffe più sostenibili) senza troppe ricadute sulla privacy degli utenti.
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Le informazioni sul benessere psicologico aumentano la possibilità di supporto
In precedenza sia gli addetti al lavoro che gli utenti potevano acquistare e reperire informazioni scientifiche, strumenti e metodologie solo grazie alla mediazione del sistema bibliotecario. Al giorno d’oggi i motori di ricerca permettono di acquisire informazioni grazie all’indicizzazione delle fonti pertinenti. Un esempio di intervento di self-help è quello di Kovalski e Horan (1998) che hanno progettato un sito Web nel quale venivano dati strumenti per riconoscere e gestire le credenze irrazionali delle giovani donne.
Di seguito gli autori hanno scoperto che l’intervento ha avuto effetti positivi nel caso dei partecipanti caucasici ma non per le minoranze. Questi risultati potevano essere riconducibili a bias di tipo culturale e personale in un campione ampio e variegato come quello di Internet.
Non solo le guide online di auto-aiuto possono essere utili per percorsi di crescita personale ma anche in casi più delicati e difficili come quelli degli abusi sessuali. Finn e Lavitt (1994) infatti hanno dimostrato come le guide self-help potrebbero alleviare i sentimenti di vergogna e ansia delle donne vittime di abusi grazie allo schermo dell’anonimato.
E' sicuramente un fattore importante che rende il servizio psicologico vantaggioso per alcune tipologie di utenti ad alto rischio come bambini e persone con disabilità che possono accedere con più facilità a nuove forme di supporto “protetto”.
L’accessibilità e la semplicità con la quale gli utenti possono avvicinarsi alle risorse psicologiche aiuta anche a decidere sul percorso terapeutico da compiere. Molti siti web infatti forniscono informazioni sui diversi approcci terapeutici, sulle modalità con le quali verranno condotti e la formazione professionale del terapeuta.
Questo fattore ha sicuramente una funzione educativa per le persone che non conoscono la psicologia e la psicoterapia, aiutandole ad avere una visione più realistica. Dall’altra parte permette ai professionisti di connettersi più velocemente con un’utenza più ampia e proporre la propria professionalità oltre le mura dello studio.
Pro e contro del supporto psicologico online
Gli ultimi anni hanno visto nascere nuovi strumenti di supporto psicologico online come il counseling online e la terapia via e-mail.
I processi di base e gli scambi verbali sono gli stessi di una psicoterapia faccia a faccia (L.J., Murphy & Mitchell, 1998; Poulaf, 1998) ma differiscono dagli approcci tradizionali perché:
- la comunicazione verbale è limitata
- è difficile comunicare tra una sessione e l’altra
- i messaggi potrebbero non essere spontanei perché modificabili e pianificati
La possibilità di usufruire del supporto psicologico online tuttavia permette di:
- documentare l’intero processo terapeutico
- rendere flessibile l’interazione tra terapeuta e cliente a causa di esigenze o urgenze specifiche
- ampliare la proposta di supporto psicologico anche a categorie che non potrebbero accedervi come gli utenti con handicap o che hanno difficoltà di spostamento
Ad esempio Gerler (1995) ha dimostrato che la consulenza basata su Internet può essere di particolare importanza per gli utenti più giovani che possono usufruire più facilmente di servizi di consulenza scolastica.
I rischi correlati alla ricerca delle informazioni sul benessere psicologico
La possibilità di poter reperire informazioni scientifiche valide è sicuramente un passo avanti per lo sviluppo del benessere collettivo. Tuttavia a causa della natura controversa di questo servizio esistono delle limitazioni a livello etico e pratico.
Binik, Cantor, Ochs e Meana (1997) sostengono che Internet e i mezzi di supporto online dovrebbero essere utilizzati come supporto alla terapia tradizionale e non come sostituti.
La mancanza di una ricerca empirica ad ampio raggio rende questa opzione ancora in via di valutazione definitiva. Non bisogna dimenticare inoltre il rischio di reperire anche informazioni errate, distorte o false, un tema affrontato anche da Jadad e Gagliardi (1998), Sildberg, Lundberg e Musaccio (1997) e da Wood (1997).
Secondo questi studiosi infatti la difficoltà nel reperire informazioni che siano scientificamente corrette e valide può essere maggiore negli utenti giovani e in quelli che non possiedono strumenti conoscitivi adeguati.
E’ un problema molto discusso in quanto, con l’evoluzione dei mezzi di comunicazioni, molte fonti non vengono moderate o preselezionate da professionisti (pensiamo all’avvento massiccio dell’utilizzo dei forum e dei blog).
Per affrontare tale criticità è importante far riferimento a linee standard per le pubblicazioni mediche sul web (Mack, 1997) e all’istituzione di un codice di condotta specifico come quello dell’Health On The Net Foundation (1997).
Informazione e formazione sulle diverse professionalità invece devono essere completamente neutre e valide al fine di:
- evitare problemi etici e legali
- sollecitare i clienti attraverso informazioni inaccurate o esagerate
- influenzare i clienti in maniera implicita
Tali meccanismi dovrebbero essere controllati da specifici enti come l’APA (American Psychological Association) in grado di svolgere un ruolo neutro e professionale.
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In conclusione, le applicazioni dei servizi di supporto psicologico prosperano sia come motori di ricerca scientifica che come spazio di condivisione e prevenzione per il benessere mentale.
Tuttavia è ancora prematuro generalizzare i punti di debolezza e di forza riguardo l’impatto, l’utilità e i costi di tali applicazioni. Il ruolo della comunità scientifica è quello di proteggere l’integrità delle informazioni pubblicate in rete al fine di offrire un servizio valido per i professionisti e l’utenza.
Gli studiosi dovrebbero inoltre approfondire l’efficacia e l’impatto del supporto psicologico online in termine di sviluppo del benessere mentale collettivo.
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Fonti:
Adams, R. (1990). Self-help, social work and empowerment. Houndmills, UK: Macmillan. Azy Barak, Psychological applications on the internet: A discipline on the threshold of a new millennium, PsychologyPublished 1999 DOI:10.1016/s0962-1849(05)80038-1
Jadad, A. R., & Gagliardi, A. (1998). Rating health information on the Internet: Navigating to knowledge or to Babel? Journal of the American Medical Association, 279, 611-614.
Kovalski, T. M., & Horan, J. J. (1998, August). The effects of Internet-based cognitive restructuring on the irrational career beliefs of adolescent girls. Paper presented at the annual convention of the American Psychological Association, San Francisco.
Word Health Organization (1948, 2011). Constitution of -Word Health Organization (WHO). Geneva (World Basic Documents)